Sostituire ogni materiale da costruzione dannoso con prodotti sostenibili e dalle prestazioni elevate: questo l’obiettivo di Biohm, una start up biotecnologica inglese che propone materiali da costruzione biodegradabili che assorbono anche le tossine.
Le bucce d’arancia (tre tonnellate settimanali) raccolte dalla mensa del personale di una grande azienda tecnologica si trasformano in pannelli, piastrelle, alzate; le talee di erba raccolte da un aeroporto di Londra, le bucce di cacao, i fiori di pisello blu macinati sono utilizzati per creare Orb, un materiale da costruzione sostenibile perché carbon neutral.
Il fondatore di Biohm, Ehab Sayed, è partito dalla convinzione che produttori e sviluppatori di materiali debbano estendere la propria responsabilità alla fine del prodotto, preoccupandosi del processo di gestione dei rifiuti e dell’impatto ambientale dei materiali di scarto.
La Biohm sta lavorando inoltre sull’isolamento del micelio, apparato vegetativo dei funghi che può essere coltivato da sottoprodotti più tossici perché scompone i prodotti petrolchimici e altre sostanze in idrocarburi innocui.
Per Biohm impegnarsi per un futuro più sano e sostenibile vuol dire eliminare qualsiasi impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana e guardare alla bioedilizia e all’utilizzazione di materiali completamente naturali e multi-tasking, risultato di collaborazioni con la natura nella condivisione di processi biologici naturali.